Cari Amici,
riceviamo e volentieri vi inoltriamo questa proposta lanciata da un gruppo di medici, tra i quali il prof. Gian Luigi Gigli, membro dell’Esecutivo di Scienza & Vita.
In calce trovate il testo dell’appello, cui dare la massima diffusione.
Le adesioni dei medici vanno inviate all’indirizzo medicipereluana@gmail.com specificando nome e cognome del medico, città e specialità medica (o medicina generale).
Vi giunga il nostro più caro augurio di Buon Anno, arrivederci nel 2009!
Associazione Scienza & Vita
DICHIARAZIONE
In riferimento alla sospensione di acqua e cibo prevista dal decreto dalla Corte d’Appello di Milano che autorizza la sospensione di idratazione e nutrizione alla Sig.ra Eluana Englaro sino al decesso della stessa, i sottoscritti medici ed esperti sentono l’obbligo di sottolineare alla Magistratura ed all’opinione pubblica l’inapplicabilità delle procedure previste dal decreto della Corte stessa e la loro palese contraddizione con le regole della deontologia medica internazionale, la cui violazione determina responsabilità anche in sede civile e penale.
Infatti, il decreto impone che, mentre si sospendono l’idratazione e la nutrizione, venga evitata la sofferenza con “…somministrazione di sostanze idonee ad eliminare l’eventuale disagio da carenza di liquidi”.
Ora, in medicina è regola assoluta che la presenza di qualunque “disagio” e sofferenza venga corretta anzitutto rimuovendo le cause che la determinano e non nascondendone artificialmente le conseguenze, mentre si lasciano perdurare gli effetti dannosi della causa non rimossa.
Nel caso di specie, ciò significa che, davanti alla sofferenza prodotta dalla mancanza prolungata per ore e giorni di acqua e cibo (sulla cui entità –della sofferenza- non esistono ad oggi evidenze scientifiche definitive, tanto da far prevedere la somministrazione di sedativi), il medico deve, per agire in modo deontologicamente e scientificamente corretto, intervenire somministrando liquidi ed elementi nutritivi e non nascondendo la sofferenza stessa con sedativi, antidolorifici e altri farmaci.
E’ per queste ragioni che, a nostro avviso, il dispositivo del decreto è inapplicabile tecnicamente senza venire meno alle regole fondanti della Buona Pratica Medica (Dichiarazione di Helsinki).
Questo testo verrà inviato :
Ai Presidenti degli Ordini dei Medici
Ai Presidenti delle Società Scientifiche Mediche
Alla Magistratura
Ai Direttori delle testate giornalistiche e radiotelevisive