La legittimazione delle coppie di fatto attraverso un provvedimento legislativo non costituisce semplicemente – come sostengono in molti – un allargamento dei diritti individuali, ma è piuttosto una vera e propria decostruzione delle basi antropologiche della nostra società. Con un tale riconoscimento, di fatto, si nega che la differenza sessuale sia la differenza primaria, sulla quale si è costituita non solo la nostra cultura, ma tutte le altre.
Nel caso, poi, di riconoscimento dell’unione tra persone dello stesso sesso l’Associazione Scienza & Vita vuole ricordare che la differenza fra donne e uomini è fondata su basi naturali scientificamente provate e non, come sostiene la teoria del gender sottesa a tali ipotesi, solo su una costruzione culturale. Non riconoscere una realtà scientificamente provata ed evidente costituisce quindi, ai nostri occhi, una pericolosa manipolazione della verità. Ed è proprio a partire da questi presupposti scientifici che non vi sono gli estremi per un riconoscimento legale dell’unione tra persone dello stesso sesso e per un’equiparazione della stessa al matrimonio.
La difesa di questo imprescindibile fondamento antropologico non significa in alcun modo sostenere opinioni omofobe o negare il riconoscimento dei diritti che ciascuno ha in quanto persona e in quanto cittadino.