La grande risonanza che ha il caso Eluana deriva dalla situazione di sofferenza della ragazza ma anche dalle questioni giuridiche e di principio che in tale vicenda si intersecano.
Non si può non prendere atto della sofferenza del padre e dei familiari di fronte alla tragedia che ha colpito la ragazza.
Debbono però, anche, essere presenti all’opinione pubblica le questioni di principio relativamente alla tutela della vita e i rischi di una irreversibile deriva capace di travolgere il diritto che è a fondamento di tutti gli altri diritti.
C’è una sentenza della Cassazione che invece di applicare le norme in vigore espropria il parlamento della sua potestà legislativa: la sentenza non dispone il fermo di una macchina ma la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione alla ragazza e non c’è nessuna spina da staccare perchè la ragazza respira da sola.
La Cassazione afferma che non serve un testamento scritto, una volontà chiara e certificata ma che basta considerare gli stili di vita ed alcune dichiarazioni prestate davanti a testimoni prima dell’incidente.
La sentenza ha dell’assurdo tenendo conto che manca una legge in proposito e che oggi per quanto riguarda non la vita, ma un semplice bene materiale come una casa o un auto, la volontà deve passare attraverso un testamento scritto.
Inoltre la sentenza della magistratura umilia i medici che sono deputati a discernere in scienza e coscienza la linea di demarcazione tra le ragioni della vita e l’accanimento terapeutico.
Le associazioni firmatarie si ritroveranno, pertanto, a riflettere e a pregare nella comprensione della sofferenza dei familiari ma anche per l’affermazione del sacrosanto diritto alla vita, fondamento di ogni altro diritto e quindi di quella uguaglianza che è presupposto della democrazia.
Le Associazioni promotrici: Scienza e Vita Firenze; Movimento per la Vita Firenze; Centro Studi M. F. Sciacca; Associazione dei Medici Cattolici di Firenze; Unione Giuristi Cattolici Firenze.