I NEONATI FORTEMENTE PREMATURI: ASSISTENZA O ABBANDONO Il recente convegno, tenuto presso l’ospedale Mayer, sulle “sfide della neonatologia” ha illustrato le “buone ragioni della Carta di Firenze”, presentata nel 2006, trasferendo in Italia problematiche già presenti a livello europeo. Il medico olandese Eduard Verhagen, ideatore del protocollo di Groningen, recante le linee guida per l’eutanasia dei bambini la cui futura qualità della vita non si ritiene degna di essere vissuta, ha affrontato il tema “perchè decisioni di fine vita all’inizio della vita?”E il professor Gianfranco Vazzoler ha tenuto la relazione: “il neonato è persona?”. Per la Carta di Firenze la rianimazione deve avvenire di comune accordo tra il neonatologo e i genitori perchè prima si debbono accertare condizioni di salute accettabili. Tali tesi sono state contestate dalla società italiana di neonatologia e anche a livello di Consiglio Superiore di Sanità e il professor Bellieni ha scritto : “Non esiste una vita non giusta, ogni nato ha diritto alle cure e ogni famiglia di persona disabile ha già dalla nascita diritto alla massima assistenza da parte della società e dello Stato. Queste cure si debbono offrire a chiunque abbia serie possibilità di vita e la rinunzia a salvare una vita umana in previsione di un ipotetico handicap è sempre una sconfitta.” Anche se questo significa che non ci si deve accanire quando non c’è seria possibilità di sopravvivenza che spetta al medico, in scienza e coscienza, di valutare. Per esaminare gli aspetti medici, giuridici ed etici di problematiche tanto complesse quanto di fondamentale importanza, Scienza e Vita Firenze ha ritenuto di organizzare il presente incontro in collaborazione con il Movimento per la Vita e l’Associazione Medicina e Persona. Il Presidente Scienza e Vita Firenze Dr. Marcello Masotti