La questione antropolgica, dall’O.N.U all’Europa:sessualità e diritti.

Dal 23/01/2009
al 23/01/2009
Dalle 17:15
alle 20:00
Città Firenze
Luogo Oratorio San Filippo Neri, via dell'Anguillara n. 25 Firenze
Relatori Prof. Lucetta Scaraffia Docente Storia contemporanea Università La Sapienza, Roma Prof. Leonardo Bianchi Docente Diritto costituzionale Università di Firenze Prof. Pietro De Marco Docente Sociologia religione Università di Firenze
Collaborazione Associazione Medici Cattolici Firenze; Forum Famiglie Toscana; Oratorio San Filippo Neri; Unione Giuristi Cattolici Firenze
Telefono 055 287446
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    Nello scorso mese di ottobre è stata discussa alla Assemblea dell’ ONU la mozione francese presentata come la difesa dalle persecuzioni legate alla omosessualità. La Chiesa per non avere aderito ai documenti proposti al voto è stata accusata pesantemente, addirittura di volere la persecuzione dell’omosessualità e di non avere neppure accettato una convenzione che serviva a migliorare la condizione dei disabili. Nel grande clamore i media hanno generalmente taciuto i reali motivi che hanno obbligato la Chiesa a non approvare il testo messo in votazione e sui quali merita riflettere. In realtà il documento francese, insieme all’elenco dei comportamenti che le Nazioni Unite debbono giustamente denunziare (come arresto e detenzione arbitrarie, pena di morte e trattamenti inumani), era la via per aprire la strada anche alla introduzione del matrimonio per le persone omosessuali e, quindi, all’adozione dei figli e alla procreazione assistita. Nel momento in cui anche negli organismi internazionali trova spazio una ideologia come il Gender, la posizione della Chiesa è un punto fermo, un segnale forte, l’invito a un recupero di razionalità prima ancora che di valori morali, per credenti e anche non credenti che debbono, tutti, domandarsi in nome della ragione e della giustizia se si debbano tutelare solo i desideri individuali: quelli degli omosessuali o anche i diritti dei figli che essi vogliono avere o adottare; quelli delle donne che scelgono di abortire, o vogliono il figlio su misura, od anche il diritto di nascere del concepito e dell’embrione che sono pure essi vita e che, sulla base del postulato di eguaglianza che sta a fondamento della democrazia, devono avere pari opportunità. La difesa della dignità umana passa attraverso la difesa dei diritti di tutti e non accetta che dietro un falso pietismo per difendere una categoria di soggetti, che certo non debbono essere discriminati, in realtà, si assumano provvedimenti lesivi dei diritti di altre parti e contrari, in definitiva, al bene comune.

     

    Dott. Marcello Masotti, presidente Scienza & Vita Firenze

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