Nello scorso mese di ottobre è stata discussa alla Assemblea dell’ ONU la mozione francese presentata come la difesa dalle persecuzioni legate alla omosessualità. La Chiesa per non avere aderito ai documenti proposti al voto è stata accusata pesantemente, addirittura di volere la persecuzione dell’omosessualità e di non avere neppure accettato una convenzione che serviva a migliorare la condizione dei disabili. Nel grande clamore i media hanno generalmente taciuto i reali motivi che hanno obbligato la Chiesa a non approvare il testo messo in votazione e sui quali merita riflettere. In realtà il documento francese, insieme all’elenco dei comportamenti che le Nazioni Unite debbono giustamente denunziare (come arresto e detenzione arbitrarie, pena di morte e trattamenti inumani), era la via per aprire la strada anche alla introduzione del matrimonio per le persone omosessuali e, quindi, all’adozione dei figli e alla procreazione assistita. Nel momento in cui anche negli organismi internazionali trova spazio una ideologia come il Gender, la posizione della Chiesa è un punto fermo, un segnale forte, l’invito a un recupero di razionalità prima ancora che di valori morali, per credenti e anche non credenti che debbono, tutti, domandarsi in nome della ragione e della giustizia se si debbano tutelare solo i desideri individuali: quelli degli omosessuali o anche i diritti dei figli che essi vogliono avere o adottare; quelli delle donne che scelgono di abortire, o vogliono il figlio su misura, od anche il diritto di nascere del concepito e dell’embrione che sono pure essi vita e che, sulla base del postulato di eguaglianza che sta a fondamento della democrazia, devono avere pari opportunità. La difesa della dignità umana passa attraverso la difesa dei diritti di tutti e non accetta che dietro un falso pietismo per difendere una categoria di soggetti, che certo non debbono essere discriminati, in realtà, si assumano provvedimenti lesivi dei diritti di altre parti e contrari, in definitiva, al bene comune.
Dott. Marcello Masotti, presidente Scienza & Vita Firenze