LA COSCIENZA, LA LIBERTÀ, LA VERITÀ: ROSMINI, NEWMAN, BENEDETTO XVI

Dal 10/12/2010
al 10/12/2010
Dalle 16:30
alle 20:00
Città Firenze
Luogo via Folco Portinari, 5 c/o Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, g. c.
Relatori porta il saluto S. E. Rev.ma Mons. Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze intervengono: Prof. Flavio Felice Docente di Dottrine Economiche e Politiche e Dottrina Sociale della Chiesa presso la Pontificia Università Lateranense Padre Michael Paul Gallagher S.J. Professore emerito di Teologia fondamentale all’Università Gregoriana di Roma e Rettore del Collegio Bellarmino Padre Umberto Muratore Direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa.
Collaborazione Oratorio S. Filippo Neri, UCID Firenze, M C L Firenze, Circolo Liberi - Magna Carta Firenze, C I F prov. Firenze.
Telefono 055 2399194
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Benedetto XVI nella Messa di apertura del conclave richiamò l’attenzione su quella sorta di “dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”. Nella conversazione con Peter Seewald, recentemente pubblicata nel volume“Luce del mondo”, il Papa aggiunge: “Sì, l’uomo deve cercare la verità… la verità ci mostra anche quei valori permanenti che hanno reso grande l’umanità. Per questo deve essere nuovamente imparata ed esercitata l’umiltà di riconoscere la verità e farla diventare criterio di misura”. Viviamo una stagione in cui sembra diventare dominio comune l’idea che tutto è possibile, che ogni desiderio può configurare un diritto e che la libertà non è la condizione per scegliere o fare qualcosa che ha valore ma che la scelta è comunque un valore in sé prescindendo dai contenuti. La libertà, che anche per il cristiano è il connotato della grande dignità dell’uomo, non appare contraddistinta dalla responsabilità quanto dalla assoluta autodeterminazione, cioè da una volontà individualistica, che non vuole limiti e che non si pone il problema degli altri. D’altra parte in concezioni in cui tutto è divenire e tutto si storicizza anche i valori si relativizzano scendendo dal piedistallo e ogni opzione diventa equivalente e intercambiabile. Si cancella ogni riferimento oggettivo, come avviene per il concetto di “legge naturale”, e alla dimensione universale e permanente “ragione /natura” si sostituisce l’idea della “natura”, in una situazione di cambiamento in cui tutto è modificabile senza una verità oggettiva, creando le premesse e le giustificazioni perché nulla possa essere censurato e tutti possano fare tutto. Nasce in questo panorama l’idea ed anche una “necessità” di ripercorrere il cammino intellettuale e morale di personaggi che hanno segnato l’epoca moderna come Rosmini e Newman, giganti del pensiero e della fede, che, ponendo il primato della coscienza, hanno interpretato la libertà coniugandola colla verità, quella umana e anche quella divina. In tale prospettiva Benedetto XVI, il papa della ragione e della fede,della verità unita alla carità, rappresenta l’anello di congiunzione con personaggi come Rosmini e Newman sul pensiero e sull’insegnamento dei quali ha certamente a lungo meditato e che ha voluto “beati”. Il Presidente di Scienza & Vita Firenze Marcello Masotti

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