“EMBRIONE ED ETEROLOGA” DALL’EUROPA UN’INVERSIONE DI TENDENZA? LE SENTENZE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA E DELLA GRANDE CAMERA DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO

Dal 27/01/2012
al 27/01/2012
Dalle 17:15
alle 20:00
Luogo Firenze, presso l' Oratorio San Filippo Neri, via dell'Anguillara, 25
Relatori Prof. Marina Casini Ricercatrice in Bioetica Università Cattolica Sacro Cuore Roma Prof. Leonardo Bianchi Docente Diritto Costituzionale Università Firenze presiede l'incontro Prof. Ferrando Mantovani Prof. Emerito Diritto penale Università di Firenze, Membro Accademia Lincei
Collaborazione Movimento per la Vita di Firenze, Unione Giuristi Cattolici Firenze, Associazione Medici Cattolici Firenze
Telefono 055 2399194
facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Nell’Europa una inversione di tendenza in materia di embrione ed eterologa? Nell’Europa del relativismo due sentenze di diverse Corti, arrivate a distanza di pochi giorni e che rifiutano la commercializzazione e la strumentalizzazione della vita umana, hanno rivoluzionato il panorama giuridico precedente in delicatissime materie quali l’embrione e la fecondazione eterologa e fanno sperare nel ritorno del buon senso e della ragione nel vecchio continente. La Corte di giustizia dell’Unione Europea del Lussemburgo, con sentenza C-34/10, interpretativa dell’articolo 6 della direttiva 44 del 98 che vieta l’utilizzo di embrioni umani a fini industriali e commerciali, ha stabilito che deve essere riconosciuta la qualifica di embrione umano all’ovulo sin dalla fase della sua fecondazione “dal momento che la fecondazione è tale da dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano”, riconoscendo quindi al concepito assoluta protezione. L’unica brevettabilità ammessa è quella terapeutica che tuteli e vada a vantaggio dell’embrione stesso. La sentenza è importante perché nei continui attentati al diritto alla vita stabilisce il riconoscimento dell’embrione come essere umano. È motivo di soddisfazione anche il fatto che la vicenda giudiziaria sia stata sostenuta dai verdi tedeschi perché proprio nel discorso di Berlino Benedetto XVI si era rivolto ai movimenti ecologici per invitarli a sostenere una “ecologia dell’uomo”. La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha deciso il 3 novembre che il divieto della fecondazione assistita eterologa non viola i diritti fondamentali della persona. Il pronunciamento nasce da una istanza presentata da due coppie d’austriaci che si erano rivolte alla Corte poiché in Austria questa procedura è vietata. La sentenza emessa dalla Grande Camera della Corte ribalta un precedente giudizio espresso dalla Piccola Camera nel 2010 sulla stessa materia ed afferma che “ il legislatore austriaco non ha escluso completamente la fecondazione artificiale, poiché consente determinati metodi”. Pur riconoscendo l’esistenza negli stati membri del Consiglio d’Europa di una “tendenza chiara a consentire la donazione di gameti ai fini della fecondazione in vitro “ la Corte afferma che “ciò non limita i margini di discrezionalità dei singoli stati”. Inoltre i giudici della Corte hanno evidenziato la legittimità di “perplessità fondamentali” da parte del legislatore austriaco in merito alla donazione eterologa,”tema estremamente controverso nella società austriaca” e che “solleva questioni etiche complesse su cui non esiste ancora consenso”.Quindi la Corte con la sentenza in questione prende atto importanza se non della prevalenza di quel principio fondamentale del diritto rappresentato dalla certezza della identità genitoriale. Si può anche pensare che tale decisione definitiva ed inappellabile avrà influenza sulla Corte Costituzionale italiana chiamata a decidere su analoga questione. Dr. Marcello Masotti Presidente Scienza&Vita Firenze

facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Pubblicato in Senza categoria

Archivi