La cura degli infermi e l’accompagnamento alla fine della vita nella tradizione civile e religiosa di Firenze

Dal 19/02/2010
al 19/02/2010
Dalle 17:00
alle 20:00
Città Firenze
Luogo presso la "Sala Verde" di Palazzo Incontri, via. de 'Pucci 1
Relatori Prof. Giovanni Cipriani Prof. Storia moderna Università di Firenze. Dott. Sergio Balatri L’Ospedale di S. Maria dell’Umiltà detto di San Giovanni di Dio. Prof. Riccardo Gionata Gheri La Misericordia di Firenze. Suor Franca Piccini Le Oblate Ospitaliere di Monna Tessa in S. Maria Nuova. Presiede dott. Marcello Masotti, presidente Scienza & Vita Firenze.
Collaborazione Oratorio S. Filippo Neri; Associazione Medici Cattolici; MOICA Firenze; M. C. L. Firenze; Serra Club Firenze.
Telefono 055 2399194
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La cura degli infermi e l’accompagnamento alla fine della vita nella tradizione civile e religiosa di Firenze. Il panorama aperto oggi dalle acquisizioni della scienza e dalle applicazioni della tecnica nelle questioni di inizio e fine vita pone in termini nuovi la riflessione sull’uomo, sui limiti da stabilire, sulla individuazione di ciò che è da considerare conforme a natura e quello che è da ritenere forzatura artificiale e come tale da rifiutare. Accanto a tali problemi si assiste oggi, nel nome di un relativismo livellatore e demolitore, allo scolorimento e alla perdita di valori umani e cristiani che in larga parte accomunavano credenti e non credenti. Da ciò la necessità, oltre che di pensare il nuovo, di riproporre esperienze significative del passato che possono illuminare il cammino nel presente. Se la storia importante non è solo quella delle diplomazie, delle relazioni internazionali e dei conflitti di guerra ma anche quella civile dei fatti significativi della vita sociale e quotidiana, istituzioni e opere (per fare riferimento solo ad alcune più importanti), quali la Misericordia, le Oblate ospitaliere di Monna Tessa nell’Ospedale di S. Maria Nuova, l’Ospedale dell’Umiltà detto poi di S. Giovanni di Dio, sorte quando Firenze era la capitale del mondo, fanno parte della grande storia della città, come le libertà comunali, l’arte e la civiltà dell’Umanesimo e del Rinascimento. Sono opere ispirate alla carità cristiana, la fede che si fa promozione umana, legate al nome di grandi famiglie, ma anche alla pietà popolare e a grandi filoni di spiritualità. Le Oblate di Monna Tessa, fantesca nella casa di Folco Portinari, padre di Beatrice e fondatore nel 1296 dell’Ospedale di S. Maria Nuova, nascono nella spiritualità francescana, nell’afflato del Serafico, e continuano la missione fino ai nostri giorni in Italia e all’estero. La Misericordia che nasce nel 1240 in mezzo al popolo dei facchini dell’Arte della lana con riferimento all’amore misericordioso e alla spiritualità di San Piero Martire dell’Ordine dei frati Predicatori, ha proliferato nel paese e nel mondo ed è viva e vitale ancora oggi sia nel soccorso e nell’assistenza alle persone sia negli interventi per calamità naturali. L’Ospedale dell’Umiltà nasce, intorno al 1380, per la generosità di Simone di Piero Vespucci, a vantaggio dei poveri infermi indipendente da ogni “ecclesiastica supremazia” ma sotto la protezione della Madonna e successivamente viene legato alla spiritualità di S.Giovanni di Dio e dei frati Fate Bene Fratelli. Tre grandi narrazioni religiose e civili nelle quali è stata testimoniata nei secoli la vicinanza all’uomo sofferente per curarlo e per accompagnarlo nell’ultima fase della vita, non lasciandolo mai in preda all’abbandono e alla solitudine. Nella società liquida e atomizzata di oggi, nella stagione dell’autodeterminazione e dell’individualismo ma anche della solitudine, sono importanti il valore e gli esempi di una grande tradizione di opere ispirate alla misericordia umana nell’insegnamento del Divino Maestro. Dott. Marcello Masotti

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