L’EMERGENZA EDUCATIVA

Dal 20/03/2009
al 20/03/2009
Dalle 17:15
alle 20:00
Città Firenze
Luogo presso Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze g. c,
Relatori Prof. Dario Antiseri Ordinario di Metodologia delle Scienze Sociali presso la facoltà di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli, Roma. Padre Umberto Muratore Superiore provinciale dei Rosminiani italiani e Direttore Centro internazionale studi rosminiani di Stresa. Dott. Marcello Masotti Presidente Associazione Scienza & Vita Firenze
Collaborazione Congregaz. Oratorio S. Filippo Neri; FIDAE Toscana; FISM Toscana; Forum Toscano Associazioni Familiari; MOICA Firenze; Movimento Focolari; Serra International Club Firenze; Unione Giuristi Cattolici Firenze
Telefono 055 287446
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L’emergenza educativa Dell’emergenza educativa parlano il Papa e il cardinal Bagnasco, ma il tema è ormai divenuto di dominio comune e non solo in un ambito religioso ma anche nel dibattito culturale, civile e politico. Certo per l’uomo di oggi la consapevolezza di sé e della realtà è diventata difficile per i cambiamenti improvvisi e impressionanti: l’accelerazione nella ricerca e nelle scoperte, specie, della biologia e delle neuro scienze; i mezzi di comunicazione e la mobilità che mettono accanto modi di pensare e modi vita tutti diversi; un laicismo che allontana dalle radici cristiane della nostra civiltà; una precarietà di rapporti che fa parlare di una società “liquida” o “liquefatta”. In tale contesto si assiste, secondo il cardinal Bagnasco a una sorta di “deregulation educativa” e se educare non è mai stato facile, oggi, però “si é sedimentata l’idea che sia impossibile educare e quindi si rinuncia in partenza”. Riflettendo sui termini sui quali il rapporto educativo si sviluppa e cioè i soggetti interessati da una parte e i contenuti dall’altra, si nota che oggi per svariati motivi sono in grosse difficoltà, se non addirittura in crisi, i soggetti educanti, le agenzie educative primarie, famiglia e scuola, mentre coloro che debbono essere educati soggiacciono a un fuoco di fila di messaggi e modelli quantomeno contrastanti. Però è soprattutto per i contenuti che diventa problematico il processo educativo. L’educazione deve partire da una visione dell’uomo, da valori di fondo, da convinzioni forti, siano esse religiose o laiche di ordine razionale. Per educare occorre un modello e una gerarchia di valori; se, però, in una ottica di relativismo, tutto è ritenuto equivalente e sensato, se non c’è un riferimento a qualcosa di oggettivo e a un’idea di natura vera delle cose e dei comportamenti, tutto diventa situazionale, storico e intercambiabile. L’individuo, se tutto è possibile, deve solo realizzarsi come vuole, autodeterminarsi, incurante degli altri e del bene comune. Si annulla tutto il processo faticoso della educazione e si cancella quello spazio che prima era occupato dalla “virtù” nella dialettica tra l’essere e il dover essere , tra le pulsioni e un bene oggettivo. Nella stagione del multiculturalismo e del laicismo estremo, quando si è perduto un universo culturale di valori che se non era omogeneo era pur sempre fortemente prevalente, l’umanesimo di ispirazione cristiana è chiamato non solo a dare testimonianza forte, ma anche ad insistere ed orientare l’opinione pubblica verso la libertà educativa e il pluralismo scolastico perché “senza scuola libera non ci può essere opinione pubblica libera”come in un recente convegno su Sturzo veniva ricordato. Dr.Marcello Masotti Presidente Scienza & Vita Firenze

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