L’obiezione di coscienza tra legge civile e legge morale

Dal 18/10/2008
al 18/10/2008
Dalle 08:30
alle 14:00
Città Modena
Luogo Modena, Centro Famiglia di Nazareth - Via Formigina, 319
Relatori Luigi Melini (presidente AMCI di Modena), Nicolino D'Autilia (presidente Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Modena); Vincenzo Misley (presidente dell'Ordine dei farmacisti di Modena), Maria Pia Garavaglia (senatrice, già ministro della sanità), Aldo Pagni (già presidente della FNOMCeO e della SIMG), Lucio Romano (Università degli Studi di Napoli "Federico II"), Piero Uroda (presidente dell'Unione Cattolici Farmacisti Italiani della Federazione Internazionale Farmacisti Cattolici), Mauro Ronco (ordinario di diritto penale Università di Padova, presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino, già membro del CSM) e Andrea Porcarelli (docente di pedagogia generale e sociale Università di Padova, direttore scientifico del "Portale di Bioetica").
Collaborazione Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Modena, Ordine dei Farmacisti, Collegio delle Ostetriche, Collegio Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d’infanzia, Agenzia formativa USL di Modena, Arcidiocesi Modena
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L’obiezione di coscienza scaturisce dal difficile equilibrio tra legge, libertà e coscienza.
Nell’ordinamento democratico è norma quanto la maggioranza dei cittadini riconosce come morale, senza attribuirgli alcun valore oggettivo e permanente.
Tale relativismo può riguardare qualsiasi provvedimento, ma quando è in gioco il rispetto della vita è evidente l’anomalia normativa che legittima la soppressione del non nato, del malato cronico irrecuperabile, del carcerato condannato a morte.
Come la coscienza universale giustamente reagisce nei confronti di crimini contro l’umanità, dei quali il secolo passato ha fatto ben tristi esperienze, così, quando si tratta della vita e dei diritti fondamentali iscritti nel cuore dell’uomo, l’introduzione di legislazioni ingiuste e contrarie a tali diritti obbliga i cittadini, che credono nella vita in sé come dono umano o divino, a non partecipare ad azioni ritenute moralmente delittuose, anche se al prezzo del sacrificio della propria professione.
Non è una posizione negativa o di disimpegno, ma altamente propositiva, soprattutto se associata all’aiuto di chi è in difficoltà economica e di coscienza ed all’impegno per una legislazione a favore della vita umana e per una maggiore coscientizzazione sociale.

Segreteria Organizzativa:

dott. Eugenio Galavotti

059-30.44.88 / 368-42.38.31

eugenio.galavotti@fastwebnet.it

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