Eluana, la dignità nel vivere e nel morire. Quale senso nella sofferenza?

Dal 13/09/2008
al 13/09/2008
Dalle 21:00
alle 22:30
Città Bagnone
Luogo Teatro "N. Quartieri"
Relatori Don Pietro Damian, parroco, e Dott.ssa Chiara Mantovani, medico e presidente Ass. Medici Cattolici Italiani - sezione Ferrara
Collaborazione Alleanza Cattolica - Croce di Pontremoli e Associazione Scienza e Vita - Pontremoli Lunigiana
    facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

    La Parrocchia S.Niccolò di Bagnone in collaborazione con Alleanza Cattolica – Croce di Pontremoli e con l’Associazione "Scienza & Vita"- Pontremoli – Lunigiana, organizzano per sabato 13 settembre 2008 ore 21, presso il Teatro "N. Quartieri" di Bagnone, una conferenza sul tema: "Eluana, la dignità nel vivere e nel morire. Quale senso nella sofferenza?". Il Parrocco Don Pietro Damian presenterà la relatrice Dott.ssa Chiara Mantovani, medico e presidente Ass. Medici Cattolici Italiani – sezione Ferrara. La Dott.sa Mantovani a partire da una vicenda umana tanto pubblicizzata sui media in questi mesi, come quella di Eluana Englaro, cercherà di definire alcuni punti fermi, utili alla riflessione: accanimento terapeutico, abbandono terapeutico, eutanasia, termini che, seppure molto usati, ancora spesso sono fraintesi. Non pretendendo di fornire definizioni da tutti condivise, altrimenti i problemi su come comportarsi nei momenti critici della vita – la malattia, la nascita, la morte – non avrebbero quel carattere di drammaticità che oggi le contraddistingue, preciserà invece che ci sono dati oggettivi e acquisizioni del pensiero occidentale sui quali si è basato, e ancora si può appoggiare, un giudizio etico ragionevolmente condivisibile, dal quale far discendere un comportamento delineato nelle sue linee generali. Senza dimenticare due fatti: il primo, che ogni persona non è mai un “caso”, il dipanarsi della sua storia personale può presentare delle caratteristiche di esemplarità, ma non è mai corretto decidere in modo standardizzato; lo sforzo deve dunque essere quello di fissare delle linee generali, ma non generiche, che orientino le scelte operative, evitando di voler scappare dalla fatica dell’etica. Il secondo, ancora più fondamentale, che la sofferenza umana ha un senso che sfugge alla immediata comprensione. Fino a quando non si comprende che la domanda di senso della propria esistenza è strettamente collegata alla domanda del perché del dolore e della morte; fino a quando non si intravvede, con la ragione e con la fede, che una risposta esiste ed è conoscibile, non abbiamo speranza di trovare un comportamento pubblico in grado di assicurare il rispetto della dignità umana tutta intera. Non solo vivere bene, ma vivere il bene, non prima la libertà per trovare la verità, ma semmai la verità per trovare con essa la verità.

    Per informazioni:

    Cristian Ricci Scienza & Vita
    www.scienzaevitalunigiana.it
    info@scienzaevitalunigiana.it

    facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
    Pubblicato in Senza categoria

    Archivi